Tale articolo non è altro che il riassunto dei punti essenziali del Regolamento "Regole dell'Aria", II edizione, pubblicato dall'ENAC il 24/05/2007 e che può essere liberamente scaricabile CLICCANDO QUI
Il presente regolamento si applica a:
tutti gli aeromobili operanti quali Traffico Aereo Generale (GAT) nello spazio aereo entro il quale i servizi di navigazione aerea sono forniti dallo Stato Italiano, sia per voli IFR (Instrument Flight Rules) che VFR (Visual Flight Rules).
tutti gli aeromobili immatricolati in Italia, ovunque si trovino, fino a che non entrino in contrasto con le regole pubblicate dallo Stato avente giurisdizione nello spazio aereo attraversato.
- Responsabilità del rispetto delle Regole dell’Aria
Il Pilota Responsabile di un aeromobile, di solito il Comandante,, anche se non impegnato direttamente nella condotta dell’aeromobile, è responsabile che tutte le operazioni, pre, durante e post volo, siano effettuate nel rispetto delle regole dell’aria. Il Pilota Responsabile può discostarsi dal rispetto delle suddette regole solo nel caso in cui il mancato rispetto è reso assolutamente necessario per ragioni di sicurezza.
Prima di iniziare il volo il Pilota Responsabile deve acquisire e valutare tutte le informazioni disponibili relative alle operazioni pianificate.
Nel caso di voli effettuati secondo le regole del volo strumentale (IFR) o al di fuori del circuito di traffico dell'aeroporto deve valutare approfonditamente le previsioni e i bollettini meteorologici disponibili al momento relativi al volo in oggetto, tenendo in considerazione il fabbisogno di combustibile e una rotta alternativa nel caso il volo non possa essere completato come pianificato.
- Salvaguardia delle persone e dei beni
Ad eccezione dei casi in cui è necessario per il decollo o l'atterraggio, o nei casi di permesso accordato dall’ENAC, gli aeromobili non devono volare al di sopra di aree abitate di città e paesi, su insediamenti o assembramenti di persone all'aperto, a meno di volare ad un’altezza tale da consentire, in caso di emergenza, un atterraggio senza porre in pericolo persone o beni al suolo.
I livelli di crociera ai quali un volo, o una porzione di esso, deve essere condotto, devono essere espressi in termini di:
livelli di volo, per i voli a o al di sopra del più basso livello di volo utilizzabile oppure, ove applicabile, al di sopra dell’altitudine di transizione;
altitudini, per i voli al di sotto del più basso livello di volo utilizzabile oppure, ove applicabile, a o al di sotto dell’altitudine di transizione.
Gli aeromobili non devono volare in zone proibite o in zone regolamentate, i cui dettagli sono debitamente pubblicati, se non nel rispetto delle condizioni di restrizione o con il permesso dell’ENAC.
- Prevenzione delle collisioni
Nessun aeromobile deve essere condotto in prossimità di altri aeromobili in modo tale da creare rischi di collisione.
L’aeromobile che ha diritto di precedenza deve mantenere prua e velocità e tutti gli aerei si devono attenere alle seguenti regole di precedenza:
Avvicinamento frontale: quando due aeromobili sono in avvicinamento frontale allo stesso livello, o in situazione similare, e c’è pericolo di collisione, entrambi devono modificare la propria prua verso destra.
Convergenza: quando due aeromobili convergono approssimativamente allo stesso livello, l’aeromobile che si trova con l’altro alla propria destra, deve dargli la precedenza, fatta eccezione per i seguenti casi:
gli aeromobili più pesanti dell’aria con propulsione a motore devono dare la precedenza ai dirigibili, agli alianti ed ai palloni;
i dirigibili devono dare la precedenza agli alianti ed ai palloni;
gli alianti devono dare la precedenza ai palloni;
i piloti degli aeromobili con propulsione a motore devono dare la precedenza agli aeromobili dei quali siano informati o vedano che stanno trainando altri aeromobili od oggetti.
Sorpasso: un aeromobile in fase di sorpasso è un aeromobile che si avvicina ad un altro dalla parte posteriore lungo una linea che forma un angolo inferiore a 70 gradi rispetto al piano di simmetria dell’altro aeromobile, cioè in una posizione tale rispetto all'altro aeromobile che, di notte, non dovrebbe essere in grado di vedere né le luci di navigazione di sinistra, né quelle di destra. L’aeromobile che deve essere sorpassato ha il diritto di precedenza e l’aeromobile che sorpassa, sia esso in salita, in discesa o in volo orizzontale, deve mantenersi lontano dalla traiettoria dell’altro aeromobile, modificando la propria prua verso destra.
L' ICAO da una definizione ben precisa su cosa si intende quando si parla di Aerodromo: AERODROMO: è una zona delimitata su terra o acqua (compresi eventuali edifici, impianti e attrezzature) destinata ad essere utilizzata, in tutto o in parte, per l'arrivo, la partenza e il movimento degli aeromobili.
Da tale descrizione è facile passare alla definizione di un altro termine, sicuramente molto più usato di Aerodromo, ossia AEROPORTO. Quindi, possiamo dire che un aeroporto è qualsiasi aerodromo per il quale esiste una certificazione valida e in vigore. Tale certificazione attesta che l'aeroporto soddisfa gli standard di sicurezza richiesti dagli annessi ICAO, più precisamente rispetta quanto descritto dall'Annesso 14.
- Classificazione degli Aeroporti
Una possibile classificazione degli Aeroporti si può fare suddividendo gli stessi secondo lo scopo o, meglio, il tipo di aereo che dovrà decollare e atterrare. Quindi, possiamo dire che gli aeroporti si classificano in 5 tipi:
Aeroporti: intendendo tutti quei tipi di aerodromi che permettano il decollo e l'atterraggio di ogni tipo di aereo. Potranno esistere degli aeroporti sviluppati per la gestione di determinati tipi di aerei e di determinate funzioni (vedi gli aeroporti militari).
Idroscali: sono aerodromi sviluppati su specchi d'acqua (mare o lago), dedicati esclusivamente al decollo e all'atterraggio di aerei anfibi.
Eliporti: tali aerodromi sono destinati esclusivamente al volo degli elicotteri e di qualsiasi mezzo che abbia la possibilità di effettuare un volo verticale. Tale aree possono trovarsi in zone al di fuori dei classici aeroporti (vedasi eliporti situati su palazzi o in aree dedicate di un ospedale).
Aeroscali: zone di atterraggio e di decollo dedicate esclusivamente ai dirigibili.
Aviosuperfici: sono tutte quelle aeree che non possono essere classificate come Aeroporti e Idroscali, che permettono il decollo e atterraggio di determinati aeromobili (quasi sempre nati a carattere sportivo o per voli privati/non commerciali) e per il quale il pilota possiede una licenza di volo specifica. Per essere più chiari, le avio superfici sono nate per diffondere il volo senza dover essere soggetti a regolamentazioni molto ferree, a costose strumentazioni e licenze.
- Suddivisione delle aree aeroportuali
A secondo delle attività svolte nelle varie aree presenti, un aeroporto può essere suddiviso in 3 grandi zone:
Zona di Atterraggio
Zona di Movimento
Zona di Manovra
- Le zone di atterraggio
L’ICAO definisce come Zona di Atterraggio (Landing Area) “quella parte dell’Area di Movimento destinata all’atterraggio o al decollo degli aeromobili”.
Molti pensano che la zona di atterraggio sia esclusivamente la classica pista. In realtà, in un aeroporto possono essistere varie aree destinate al decollo e all'atterraggio, per esempio spazi dedicati agli elicotteri o a quei arei a volo verticale. VTOL (Vertical Take-Off and Landing - aeromobili a decollo e atterraggio verticale). Inoltre, in alcune condizioni ed eventi particolari, anche zone di manovra possono diventare doze di atterraggio.
Sicuramente, la pista (Runway) è la zona di atterraggio per eccellenza. L'ICAO la definisce come “un’area rettangolare, su di un aerodromo terrestre, apprestata per l’atterraggio ed il decollo di aeromobili”.
Essa ha delle caratteristiche ben precise in termini di lunghezza, larghezza, pendenze longitudinali e trasversali con le quali viene classificata da un sistema alfanumerico, attraverso il quale un osservatore può conoscere subito l'aereo che può operare in quell'aeroporto. Infatti il sistema alfanumerico di classificazione segue una suddivisione in funzione della lunghezza di campo caratteristica dell'aereo critico (il primo elemento numerico del codice, da 1 a 4) seguito poi dall'apertura alare e dalla distanza tra i bordi esterni delle ruote del carrello principale (il secondo elemento alfabetico del codice da A a E).
Più semplicemente, il codice di riferimento è basato sulle dimensioni e sulle esigenze operative del tipo di aeromobile che si prevede utilizzerà maggiormente lo scalo, ossia tra tutti i vari tipi di aeromobili utilizzatori verrà scelto quello con le maggiori esigenze nelle fasi di decollo e atterraggio e in quelle di rullaggio e
parcheggio (aereo critico).
Per la determinazione effettiva del codice di riferimento è sufficiente, una volta determinato l’aereo critico:
a. inserire la lunghezza caratteristica di campo e verificare la cifra corrispondente;
b. inserire l’apertura alare e la distanza tra i bordi esterni delle ruote del carrello principale , verificare
le lettere corrispondenti e adottare quella cui corrispondono le maggiori esigenze.
- Componenti di una pista di atterraggio Quando si parla di pista di atterraggio, molti di noi,pensano esclusivamente alla zona di atterraggio e decollo degli aerei, la cosiddetta Runway. Invece, la pista di atterraggio è composta da varie aree che hanno precise mansioni. Tali aeree sono:
TODA
ASDA
TORA
LDA
Oltre a queste, in molti aeroporti possiamo trovare altre aree, come la Stopway e la Clearway.
Perché sono importanti questi valori? In quanto, dalla pista, cioè dalla sua lunghezza, dipendono un po' tutte quelle che sono definite le Distanze Dichiarate, ossia quei valori numerici che aiutano il pilota nella valutazione delle caratteristiche operative di quell'aeroporto, nel calcolo dei valori massimi di peso da poter
caricare, nel vedere se il suo aereo, in particolari condizioni meteo, è in grado di poter operare all'interno di valori di sicurezza.
Per quanto riguarda tutte le operazioni di decollo, la distanza basica di riferimento è il binomio TORA (Take Off Run Available) e la TODA (Take Off Distance Available); quindi,
TORA: è la lunghezza di pista dichiarata disponibile ed idonea per la corsa a terra di un aeromobile in decollo. Per semplificare, è la striscia di pista nera asfaltata entro la quale, ovviamente, l'aereo deve essere in volo.
TODA: è la lunghezza della corsa disponibile per il decollo, aumentata della lunghezza della zona libera da ostacoli (clearway) e della zona di arresto (stopway), se disponibili.
Tenendo presenti questi valori, possiamo dire che la fase del decollo si suddivide in fasi ben distinte:
la prima è la corsa di decollo, quella "rincorsa" che il velivolo compie per raggiungere la velocità idonea al distacco dal suolo (la cosiddetta lift off speed): questa corsa di decollo avviene all'interno della TORA, che generalmente è pari alla lunghezza di pista;
la seconda è rappresentata dal volo vero e proprio, cioè quella traiettoria di volo che termina al raggiungimento dei 35 piedi. Questa seconda fase necessita di una speciale protezione dagli ostacoli, data dalla Clearway (CWY), ossia una area totalmente libera da ostacoli, tale da permettere una estrema sicurezza anche in quei decolli effettuati con potenza ridotta.
Abbiamo parlato di Clearway e Stopway. Per chiarire al meglio cosa esse siano, riportiamo le definizioni riportate dal già nominato Annesso 14 ICAO:
Clearway (CWY): “un’area rettangolare definita, sul terreno o sull’acqua, sotto il controllo dell’appropriata autorità, scelta o preparata in modo da costituire un’area al di sopra della quale un aeromobile può effettuare una parte della sua salita iniziale fino ad una specificata altezza”.
Stopway: “una superficie rettangolare sul suolo, posta alla fine della pista disponibile per il decollo, preparata per consentire l’arresto di un aeromobile in caso di decollo interrotto”.
Il decollo sicuramente è uno dei momenti più delicati di un volo, la cui preparazione da parte dei piloti è scrupolosa. Soprattutto, i piloti si preparano (attraverso un determinato briefing) ala possibilità di dover abortire un decollo. Tra i vari parametri da dovranno tenere in considerazione, il più importante è sicuramente l'ASDA (Accelerate and Stop Distance Available); ossia, la lunghezza della corsa disponibile per il decollo, aumentata della lunghezza della zona d'arresto (stopway), se esistente.
L'ASDA permetterà ai piloti di calcolare un valore, o meglio, una velocità oltre la quale entra in gioco cioè che viene definito il "punto di non ritorno": Decision Speed.
Della Decision Speed ne parleremo meglio in altri capitoli; qui basta dire che rappresenta quella velocità oltre la quale il pilota deve continuare il decollo, anche in presenza di problemi, apprestandosi successivamente a preparare un atterraggio di emergenza.
Ecco un piccolo esempio di Aborted Take-Off
Per quanto riguarda l'atterraggio, il valore pista che ogni pilota deve tenere ben in mente è la LDA: Lunghezza di pista dichiarata disponibile ed idonea per la corsa a terra di un aeromobile in atterraggio.
Tenendo presente che gli aeromobili toccano terra in una zona della pista chiamata “zona di contatto” (touch-down zone), che si trova normalmente a 150/300 m dopo la soglia pista, l’LDA è normalmente pari alla TORA tranne in presenza di soglia spostata (displaced threshold); in tal caso l’LDA è pari alla differenza tra la TORA e la porzione di pista che precede la soglia spostata (LDA = TORA – Displaced Threshold).
Nel calcolo dell’LDA non deve essere considerata la stopway; questo perché è bene che l’atterraggio venga programmato solo su aeroporti dove si è in grado di completare la corsa al suolo entro la pista disponibile.
Quindi, LDA è un valore estremamente importante: il pilota, al momento della pianificazione del suo atterraggio, deve valutare se la LDA rientri nel range delle caratteristiche del suo aeromobile e valutare quindi la lunghezza di pista disponibile per l'atterraggio. Questo valore non è identificabile con la lunghezza della pista perché può essere soggetto a cambiamenti (temporanee o permanenti) che ne variano l'entità: si va dalla soglia pista spostata per lavori in testata, fino ad esigenze di soglia spostata a causa di ostacoli fisici in prossimità del finale che "bucano" la superficie di avvicinamento e richiedono dei profili di
atterraggio diversi, che conducano, cioè, a posizioni diverse (più avanzate) del normale touch down.
Infine, sempre nel discorso dell'atterraggio, esiste un'altra area denominata RESA (Runway End Safety Area): "Area più o meno simmetrica al prolungamento dell'asse pista ed adiacente all'estremità della striscia, principalmente intesa a ridurre il rischio di danni ad un aereo che effettua un atterraggio troppo corto o troppo lungo."
Gli enti italiani dedicati alla disciplina del volo sono: ENAC, ENAV e AeCI, anche se quest'ultima è più una associazione nata con il fine di propagandare l'interesse nazionale verso il volo che una vera e propria agenzia di regolamentazione.
- ENAC
Nello svolgimento della propria attività istituzionale di regolazione e controllo del settore aereo l'Ente promuove lo sviluppo dell'Aviazione Civile, garantendo al Paese, in particolare agli utenti ed alle imprese, la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi e l'equa competitività nel rispetto dell'ambiente.
La missione dell'Enac rivolge l'attenzione al passeggero ed alla società, i cui bisogni diventano il vero motore dell'azione dell'Ente.
Il termine promuovere sottolinea che l'Enac è uno dei principali attori dell'azione proattiva mirata a favorire lo sviluppo dell'Aviazione Civile. Occorre pertanto che tale azione sia perseguita attraverso un continuo sforzo di cooperazione e confronto con i soggetti coinvolti.
La missione pone in evidenza gli obiettivi primari del mandato istituzionale: la sicurezza, la qualità dei servizi, la tutela dei diritti, l'equa competitività, per concorrere in tal modo allo sviluppo del settore aereo ed allo sviluppo economico dell'intero Paese.
La sicurezza dei voli, che mantiene un ruolo prevalente, viene perseguita sia sul fronte della safety, mediante la definizione di standard e requisiti di sistema finalizzati alla prevenzione, sia su quello della security, contribuendo alla salvaguardia dagli atti illeciti.
La tutela dei diritti e la qualità dei servizi si riferiscono all'azione regolatrice, propulsiva e sanzionatoria, ed all'azione di garanzia nei confronti dei diritti del passeggero e degli standard di qualità, che devono essere rispettati da tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel settore.
Con equa competitività si intende riferirsi alle modalità dell'azione regolatrice degli operatori aeronautici affidata all'Ente, indirizzata alla realizzazione di condizioni per una maggiore competitività che consentano di migliorare l'efficienza economica dell'aviazione civile nazionale.
- ENAV
ENAV è la Società a cui lo Stato italiano demanda la gestione e il controllo del traffico aereo civile in Italia.
Interamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e vigilata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ENAV S.p.A. deriva dalla trasformazione avvenuta nel 2000 dell'Ente Nazionale Assistenza al Volo in Società per Azioni, dopo la precedente trasformazione del 1996 in Ente Pubblico Economico. La configurazione organizzativa vede la sede legale a Roma e presidi operativi su tutto il territorio nazionale. Inoltre, ENAV è presente a Forlì con una sede della propria Academy. ENAV è una componente del sistema ATM (Air Traffic Management) internazionale, pertanto partecipa alle attività di ricerca e sviluppo in coordinamento con gli organismi di controllo internazionali del settore quali ICAO, EUROCONTROL e di categoria (CANSO). Nel 2006, ENAV ha acquisito il 100% di Vitrociset Sistemi S.r.l., oggi Techno Sky S.r.l., internalizzando così la conduzione e la manutenzione dei sistemi di assistenza al volo e dei relativi software.
- AeCI
La data ufficiale della nascita dell’AeCI, è da traslare al 1911 (22 novembre), momento in cui esso fu ufficialmente fondato e quello di Da Zara divenne, com’era logico, l’Aero Club di Padova.
La presidenza fu assunta dal principe Ludovico Potenziani, affiancato da un Consiglio costitutivo da delegati dei Ministeri della Guerra e della Marina e da rappresentanti delle varie associazioni preesistenti alla costituzione del nuovo ente.
L’Aero Club d’Italia unificò così l’esercizio del potere sportivo aeronautico nazionale (rilascio dei brevetti di pilotaggio, omologazione di gare e di record, emanazione di regolamenti sportivi, ecc.), divendendo conseguentemente il rappresentante ufficiale dell’Italia in ambito F.A.I.; si fece inoltre immediatamente promotore di diverse iniziative per la propaganda del volo e contribuì alla costituzione del Corpo di Volontari Aerostieri ed Aviatori di supporto alla difesa del paese.
(Tutte le notizie sono state prelevate dai rispettivi siti degli enti)
La IATA, acronimo per International Air Transport Association, è un'organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec, Canada. Questa associazione unisce ed integra le varie reti di servizi delle compagnie associate permettendo, ad esempio, di poter controllare i prezzi e le disponibilità dei voli delle compagnie stesse anche da parte dei viaggiatori.
L'unione regola anche il trasporto di materiale pericoloso e pubblica lo IATA Dangerous Goods Regulations manual, fonte di riferimento universalmente accettato dalle compagnie aeree con cui materiali pericolosi vengono spediti.
La IATA è stata costituita subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale a L'Avana, prendendo il posto della precedente International Air Traffic Association. I principali obbiettivi erano quelli di assistere le compagnie aeree a «Promuovere trasporti aerei sicuri, regolari ed economici a beneficio dell'umanità, favorire il commercio aereo e studiare i problemi connessi.»
Alla sua fondazione, nel 1945, la IATA contava su 57 membri di 31 nazioni diverse, principalmente in Europa e in Nord America. L'organizzazione col passare degli anni si è espansa e ha allargato anche le sue prerogative, al giorno d'oggi conta 240 compagnie da più di 100 nazioni del mondo che trasportano il 93% del traffico aereo internazionale di linea.
Gli obiettivi della IATA sono:
Promuovere trasporti aerei sicuri, regolari ed economici a beneficio dell'umanità, favorire il commercio aereo e studiare i problemi connessi.
Fornire tutti i mezzi necessari per la cooperazione delle compagnie aeree che direttamente o indirettamente servono trasporti aerei internazionali.
Cooperare con l'Organizzazione internazionale di aviazione civile (ICAO).
La IATA, così come la ICAO, assegna dei codici distintivi per ogni aeroporto e per le compagnie di gestione degli aeroporti stessi; questi codici sono comunemente usati, e sono ad esempio quelli che si trovano sulle etichette che vengono poste sui bagagli al check-in in aeroporto.
Per un migliore calcolo delle tariffe, la IATA ha diviso il mondo in tre regioni: America del Nord e del Sud Europa, Medio Oriente e Africa (la zona europea include, oltre all'europa geografica, anche Marocco, Algeria e Tunisia) Asia, Australia, Nuova Zelanda e le isole dell'Oceano Pacifico. L'organizzazione è stata però accusata di fare cartello, e molte delle compagnie a basso costo non sono membri effettivi di questa organizzazione. La commissione europea per la concorrenza ha aperto un procedimento nei confronti di questa organizzazione.
Gli Allegati Tecnici alla Convenzione di Chicago, meglio conosciuti come Annessi ICAO, sono i documenti più importanti attraverso cui l'ICAO pubblica la propria attività normativa.
Alcuni annessi sono stati prodotti alla nascita stessa dell'organizzazione, mentre altri sono stati pubblicati successivamente, quando ritenuto necessario.
Gli annessi sono allo stato attuale 18:
Annesso 1: Licenze del personale
Annesso 2: Regole dell'aria
Annesso 3: Meteorologia
Annesso 4: Carte aeronautiche
Annesso 5: Unità di misura da usarsi nelle comunicazioni terra/bordo/terra
Annesso 6: Operazioni degli aeromobili
Annesso 7: Marche di nazionalità e di immatricolazione degli aeromobili
Annesso 8: Aeronavigabilità degli aeromobili
Annesso 9: Facilitazioni
Annesso 10: Telecomunicazioni aeronautiche
Annesso 11: Servizi del traffico aereo
Annesso 12: Ricerca e soccorso
Annesso 13: Inchieste sugli incidenti aeronautici
Annesso 14: Aerodromi
Annesso 15: Servizio di informazioni aeronautiche
Annesso 16: Protezione ambientale
Annesso 17: Misure di sicurezza contro gli atti di interferenza illecita
Annesso 18: Misure di sicurezza per il trasporto aereo di merci pericolose
Gli annessi contengono sia regole la cui adempienza è obbligatoria per gli Stati aderenti (Standard Practices), sia raccomandazioni (Recommended Practices) la cui applicazione è auspicata ai fini della standardizzazione mondiale.
Spesso le Reccommended, con il passare del tempo, vengono elevate a Standards.
Oltre agli annessi, l'ICAO produce i cosiddetti Docs, che rappresentano i decreti attuativi degli annessi, i cui contenuti sono volontariamente generici e ampi.
I docs più importanti per piloti e controllori del traffico aereo sono:
Doc 7910: Indicatori di località
Doc 9432: Fraseologia
Doc 8585: Designatori compagnie aeree
Doc 4444: Gestione del traffico aereo
Doc 8643: Designatori tipi di aeromobili
Doc 8973: Contiene procedure dettagliate e linee guida che si pongono come punto di riferimento, non mandatario, per gli Stati membri nell'azione di adozione e aggiornamento dei rispettivi programmi nazionali di sicurezza. Un esempio potrebbe essere la gestione di un ordigno a bordo. È un documento strettamente riservato.
La differenza che intercorre tra gli annessi e i docs è assimilabile a quella tra la nostra Costituzione e il Codice Civile: la Costituzione sancisce il diritto alla libera associazione (Art. 18), mentre il Codice Civile regolamenta l'associazionismo nello specifico (Libro Quinto, Titolo VII).
Allo stesso modo ad esempio l'Annesso 11 stabilisce che le separazioni tra aeromobili sono ottenute verticalmente e orizzontalmente, mentre il Doc 4444 spiega che la minima separazione verticale tra aeromobili è di 1000 piedi, includendo le eccezioni a tale regola.
Tutti i documenti prodotti dall'ICAO vengono pubblicati in Inglese, Francese, Spagnolo, Russo, Cinese e Arabo.
L'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (in inglese International Civil Aviation Organization, ICAO) è un'agenzia autonoma delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro ed ordinato.
L'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (in inglese International Civil Aviation Organization, ICAO) è un'agenzia autonoma delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro ed ordinato.